lunedì 12 gennaio 2009

Cedimento costone frazione Acquacalda

Acquacalda, 12.09.2008

Al Dipartimento della Protezione Civile
00100 Roma

Al Dipartimento Regionale
della Protezione Civile
c/o Presidenza Regione Sicilia
90100 Palermo

Alla Capitaneria di Porto
Via Francesco Crispi
98055 Lipari

Al Presidente della Provincia
P.zza Antonello
98100 Messina

p.c. A S.E. il Prefetto
Commissario per l’Emergenza
98100 Messina

Al Sindaco
Comune Lipari

Oggetto: Cedimento costone fraz. Acquacalda



Per circa tre anni il tratto di strada Provinciale n. 180 Canneto-Acquacalda dal km 9,400 al km 9,700 è stato transennato a causa del “cedimento del costone”. Conseguentemente la circolazione è avvenuta a senso alternato creando ulteriori disagi al traffico, collassando nel periodo estivo.
Ma di fronte ad un pericolo così incombente gli abitanti di Acquacalda hanno dimostrato tutto il loro senso civico, sopportando in silenzio.
Più volte le esili transenne ed i vari segnali di pericolo sono stati abbattuti dal vento o da altre cause, ma sempre prima o poi sono tornate al loro posto.
All’improvviso, in seguito al forte vento registrato il lunedì di Pasqua ultimo scorso, la segnaletica è definitivamente sparita, o meglio, è stata rimossa e gettata nei terreni circostanti dove, a tutt’oggi, giace.
Da quel momento, miracolosamente, non è più esistito alcun pericolo per l’incolumità dei residenti in zona e dei passanti.
Il problema del crollo del costone, la caverna scavata dal mare nella roccia sottostante, il temuto cedimento delle sede stradale, i vari disastri annunciati, tutto si è dissipato, tutto si è risolto!
È bastato un bel salvifico colpo di vento!
A questo punto, delle due l’una:
- O siamo stati presi bellamente in giro da tutti i tecnici che hanno effettuato i vari sopralluoghi decretando lo stato di pericolosità (ma senza attuare alcun provvedimento, in circa tre anni, confidando evidentemente nelle insite capacità ricostruttive delle transenne);
- Oppure, ancora una volta, ci troviamo nel caos più completo, dove ognuno si scarica delle proprie responsabilità demandando ad altri interventi necessari a tutelare gli abitanti ed il territorio su cui vivono.
Tale tangibile lassismo provoca solo rabbia e profonda sfiducia nelle istituzioni, negli amministratori, nei tecnici. Chiediamo quindi, a chiunque sia responsabile in materia, di pronunciarsi, in tempi non biblici, in maniera chiara ed inequivocabile se nella zona in oggetto esiste realmente un problema del cedimento del suolo e, in caso affermativo, provvedere con la dovuta celerità nell’attuazione delle opere necessarie per evitare che Acquacalda ritorni ad essere raggiungibile solo via mare.
Distintamente
E. Mottola
Presidente C.A.S.T.A.

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