sabato 7 febbraio 2009

Situazione disastrosa ad Acquacalda

Acquacalda, 24, gennaio, 2009


Gent.ma dott.ssa Laganà
Prefetto Vicario
Prefettura di Messina
98100 Messina


Oggetto: Situazione disastrosa ad Acquacalda.


Ci permettiamo di approfittare della Sua cortese attenzione per informarLa degli eventi che stanno segnando la vita di Acquacalda.

Nel sopralluogo effettuato pochi giorni dopo il crollo di una parte della S. P. 180 Ella ebbe modo di verificare di persona quanto da noi puntualmente esposto nel colloquio del 02.10.2008.

Ad oggi, se possibile, la situazione è ancora più grave poiché, con cadenza quasi quotidiana, assistiamo, attoniti, a cedimenti, frane, crolli, il tutto nella più assoluta indifferenza.

Ecco i più recenti fatti drammatici:
1) Il pontile di ferro della Italpomice S.p.A. spezzato in due con una buona parte
della struttura pronta a cedere definitivamente, minacciando, oltre l’incolumità dei passanti, la viabilità di un altro tratto della disastrata S.P. 180.

2) Nel corso dei lavori di palificazione per l’attuazione della “bretellina”, ben lungi dall’essere terminata, sono state danneggiate le tubazioni per il rifornimento idrico e, a tutt’oggi sussiste una grave penuria d’acqua in tutta la zona.

3) Sono stati, di fatto, sospesi i lavori di protezione del litorale.

Le autorità locali (Comune, Provincia, Compartimento Marittimo) provvedono, con lodevole solerzia, solo ad emanare ordinanze e divieti senza minimamente valutare, con estrema serietà, le cause che hanno determinato, nel corso degli ultimi decenni, tale disastro ambientale.

Ci rendiamo perfettamente conto di quanto sia gravoso, in termini economici, tecnici e temporali, dar vita ad un progetto radicale, efficace, risolutivo.

Ma non possiamo non indignarci nel constatare l’improvvisazione, l’imperizia l’inconsistenza di ciò che al momento viene attuato, il tutto aggravato da un non oculato impiego del pubblico denaro.

E non possiamo non indignarci nell’apprendere il rifiuto del riconoscimento dello stato di calamità per tutta la frazione di Acquacalda.

Bisogna che ci scappi il morto?

Oppure la richiesta da parte della nostra Amministrazione è stata poco incisiva, poco seguita, molto tiepida?

Cui prodest?

Ma chi ci rimette le penne siamo noi!

Noi che qui viviamo, qui lavoriamo, qui abbiamo investito le poche o tante risorse finanziarie.

La già scarsa economia è in ginocchio, con prospettive, nell’immediato, di completo fallimento; ma tutto sembra stagnare nella nostra piccola borgata a conferma del triste isolamento in cui viviamo.

Accoratamente La invitiamo a farsi portatrice di queste nostre difficoltà per renderle note, con la onesta obiettività che Le riconosciamo, a S.E. il Prefetto perché voglia incisivamente intervenire presso le competenti Istituzioni.

Fiduciosi, La ringraziamo e cordialmente La salutiamo.



Enzo Mottola
Presidente C.A.S.T.A.

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